Sarà diverso, saremo diversi

15.04.2020

"...Anche dopo l′11 settembre si diceva che sarebbe cambiato tutto ma non è cambiato nulla. Gli uomini non imparano. E' nella natura umana il dimenticarsi presto delle tragedie passate per riprendere la vita di sempre" (cit)

Questo è un messaggio che ho ricevuto ieri sera ed ho ritrovato in una intervista a Francesco Guccini spulciando in rete.

Non sono totalmente d'accordo gli uomini imparano, forse non ricordano ma imparano. Ogni esperienza, ogni avvenimento lascia una traccia dentro di noi, nella mente e nel cuore. Si tratta poi di farne tesoro, farne base su cui costruire e andare avanti. E non è detto che andare avanti significhi essere migliori, significa solo procedere. Non credo sia il viaggio che dobbiamo intraprendere a fare la differenza ma lo spirito, l'atteggiamento con il quale affrontiamo il viaggio. Ed è quello che ci farà crescere ed evolvere o restare i bipedi di sempre.

Se ipotizziamo di chiamare viaggio questa pandemia con le sue fasi 1, 2, 3 non si può' dire che sia un viaggio piacevole, ne avremmo fatto tutti volentieri a meno.

Ciò che fa la differenza e' l'equipaggiamento che ci portiamo appresso fatto di carichi emotivi, psicologici, cognitivi; un equipaggiamento che di giorno in giorno dobbiamo integrare caricando la creatività e scaricando l'ansia, buttando la tristezza e mettendoci sulle spalle la gioia. Imparare, essere curiosi, cercare soluzioni a problemi che non si pensava di dover affrontare, analizzando situazioni delle quali non avevamo contezza, studiando nuove prospettive, volgendo lo sguardo altrove, allargando la visione dei nostri orizzonti, prendersi tutto il tempo necessario per riconoscere quello che stiamo provando e lasciarlo fluire. Facendo sopratutto lo sforzo di guardare oltre il metro che dobbiamo compiere per andare avanti.

Quando andavo a camminare in montagna ed ogni passo mi sembrava sempre più pesante e breve, ricordo che usavo un trucchetto : smettevo di guardare i miei scarponi e alzavo lo sguardo in avanti, la strada spariva e si avvicinavano sempre più gli alberi, uno dopo l'altro, il sasso, la roccia con il segnale dei km da percorrere ancora, le curve si susseguivano una dopo l'altra e finalmente eccolo la' il rifugio.

Le vesciche ai piedi e la sete non sparivano certo ma non c'erano solo quelle; così come ora non nascondo il dolore, la tristezza ed il senso di incertezza che mi accompagnano ogni giorno.

Ecco sto cercando di fare lo stesso da domenica 8 marzo primo giorno di questa mia clausura: alzo lo sguardo da questi giorni tutti uguali e punto al rifugio, consapevole che quando finirà (perché non è per sempre, finirà!) non sarò la stessa persona. Ho imparato qualcosa di più - ad esempio ignoravo l'esistenza dell'Ikigai, non conoscevo la vita di Bruce Springsteen, non sapevo fare la pizza in casa, non avevo mai redatto un ricettario "condominiale", non avevo mai visto le volpi così da vicino, ho disimparato a guardare l'orologio, ho pianto tanto anche mentre ridevo, ho ricevuto un videomessaggio tramite whatsapp da mia mamma 85enne che mi stupisce per il suo spirito battagliero che spero di aver ereditato- e con tutto questo equipaggiamento riprenderò' il cammino, sarò diversa, saremo diversi.

Per tornare alla frase iniziale non riprenderemo la vita di sempre perché la vita è dinamica e quindi non è oggi quel che era ieri. Quella che ci viene offerta in questa catastrofica esperienza è l'occasione di cambiare passo, rallentare se necessario correggere il tiro come ha dichiarato Armani : "Il momento che stiamo attraversando è turbolento, ma ci offre la possibilità, unica davvero, di aggiustare quello che non va, di togliere il superfluo, di ritrovare una dimensione più umana... Questa è forse la più importante lezione di questa crisi", conclude lo stilista."

E già che ci siamo no non saremo più buoni perché Homo omini lupus ma sono convinta che la solidarietà che in questi giorni ci sta letteralmente salvando sia come lo zucchero a velo sul pandoro. E' buono anche senza ma se ce lo metti godi di più.

Forza, c'è un' altra curva ancora. E ci siamo... (forse) 

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