Carolina, Paolo e l'arca...nel giardino 

27.06.2020

Chi sono Paolo e Carolina? E l'arca? E le farfalle della foto?

In ordine inverso mi spiego: le farfalle sono quelle che stanno in bella mostra su una delle pareti della stanza che mi ospita in questi giorni e che dopo tanti anni mi viene sempre assegnata.  L'arca è composta dai gatti  Sophie, Penelope, Cato, Minouche, dalle oche Camilla e Tanguylla, i cani Anouk e Byron e le innumerevoli caprette a cui aggiungere tortore, upupe, mosche, farfalle, api e quanto di volatile vi venga in mente. Carolina e Paolo sono i proprietari di questo paradiso terrestre che è  Al Giardino degli Etruschi.

E' piu' corretto dire che loro sono due amici, conosciuti ormai undici anni fa ma soprattutto due coraggiosi ragazzi che hanno mollato baracca e burattini ( leggi certezze lavorative e non) e dalla Lombardia hanno raggiunto la Toscana per realizzare un sogno. 

Direi che ci sono riusciti in pieno. Questo è decisamente un luogo da sogno, posto su una collinetta, immerso nel verde e nei fiori, tra Montepulciano, Città della Pieve ed il Lago Trasimeno. Siamo a Dolcianello, Chiusi. Aria di Etruria, ecco spiegato il nome del loro bed & breakfast.

Non vedevo Paolo e Carolina da diverso tempo ed il lockdown ci ha messo del suo. Appena è stata possibile la riapertura ho colto l'occasione ed eccomi qua. 

Li ritrovo sempre uguali, sorridenti e pieni di energia, colorati come i capelli azzurri di Carolina. Ma i miei occhi ed il mio udito che stanno imparando a cogliere le sfumature non possono non notare la tensione nei loro sguardi e sentire  il senso di "incertezza" che li accomuna a quanti, avendo un'attività ricettiva, si trovano a dover seguire una serie di regole imposte dal Covid. Le distanze, le mascherine, i percorsi modificati per gli ospiti, gel disinfettante ad ogni accesso, attenzione spasmodica al momento della colazione, etc etc.

Anche loro come altri in zona hanno un bacino di utenza soprattutto estera e le conseguenze del blocco hanno notevolmente ridotto le prenotazioni. "Non è facile - mi dicono- in questo periodo già avevamo i mesi a venire organizzati ed ora si viaggia di settimana in settimana".

Il coraggio che li ha portati sin qui a dare forma alla loro idea di vita li sta accompagnando anche in questo periodo incerto. Si sono attrezzati ed hanno provato a rispondere alla paura del futuro. E riecheggiano nella mia mente le parole di un webinar sul counseling del coraggio seguito pochi giorni fa : "Il coraggio non richiede azioni sublimi ma visione della realtà così come è ed in funzione di questa,  agire".

E' una grande risorsa il coraggio, è cuore, è fortezza. 

E questi due ragazzi ne hanno in abbondanza. Venite a trovarli se non ci credete!






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