In principio era la Femmina       Mario Papadia

02.03.2020

La sensazione di essere appena scesa dalla giostra delle montagne russe è quella che ho provato terminando la lettura di questo libro e raramente mi capita.

Prosa e poesia, i capitoli alternano prosa e versi che "concentrano" il brano precedente dando piu' enfasi alla parte emotiva , alle "vibrazioni" che lo stesso genera.Il testo è la visione che l'autore propone della Genesi. Beh.. qualcosa di già conosciuto verrebbe da pensare e invece è una sorpresa addentrarsi in questa visione, vivere i ricordi che già abbiamo del Racconto conosciuto ma con nuovi occhi, assaporarne la sapiente mescolanza con la biologia e la scienza, la fisica quantistica, la filosofia.

Il titolo dice tutto e senza svelarne il finale dice anche molto di piu'. 

In principio era la femmina, dunque. La Madre Prima che altro non poteva fare che essere e continuare ad essere Madre. E' una maternità che contiene tutto, non solo il feto, la Vita, la Natura, ma l'intero senso dell'Universo. 
Da lei e in lei tutto ha "principio" in un "Senza Dove". Le vicende di Adam, Eve, Qayin, Lilith, Havel e di tutti coloro che da questi verranno , si susseguono in un viaggio che ha "principio senza fine e fine senza principio". Opere del Primo Nato che, deluso dal non poter essere unico e solo figlio della Madre Prima e da lei posto in solitudine sul Pianeta Verde, entra in competizione e decide a sua volta di generare "fabbricando", assumendo così il ruolo di Fabbricatore. 
Ed è orgoglioso del suo operato, che porterà turbamenti e lo obbligherà a rivedere il suo progetto e a muoversi con cautela per mettere ordine nelle loro azioni.
Il viaggio che facciamo con e tra le "creature" di Fabbricatore è intenso, articolato, singolare; in alcuni frangenti ho voluto fermare la lettura per riflettere su quanto cio' che stavo leggendo fosse intorno a me, concretamente , nella quotidianità.
I nostri comportamenti hanno radici nel passato ed il nostro presente è radice del nostro futuro, come ci svela Elegia , Seconda Nata quando, offrendosi al posto del fratello Fabbricatore nel farsi "umana per cambiare gli umani" e tentare di porre rimedio alle loro sprovvedute azioni, scopre che " ... ponendo il passo precedente aveva già scoperto,lei, vissuta nel quasi immobile presente di Io, che sulla Terra il futuro è frutto del presente ".
L'uso esperto da parte dell'autore di ciascuna parola riesce a trascinarci nelle loro vicende e a coinvolgere ogni nostro senso; vi è ad esempio presenza costante del colore e della minuziosa descrizione della materia e degli odori, da averne spesso percezione.
Il testo tratta tra le altre anche tematiche forti legate alla sessualità, all'erotismo ma ogni parola, aggettivo, avverbio è usato con delicatezza, garbo e con uno scopo ben preciso, nulla è fuori posto ogni termine, ogni frase è tagliata su misura per il concetto da esprimere.
Diversi i brani che vorrei riportare per suggerire la lettura di questo libro mi limito a trascrivere un piccolo passo del capitolo dedicato alla figura del Maestro, verso la fine del libro , che si "avvicina " alla morte: 
" E forse avverrà ciò che è sempre avvenuto : il buco nero esploderà in un'altra dimensione principiando in un crepitio di fuochi multicolori un altro nuovo mondo, lanciandomi in esso come un vaporoso plasma. E avro' la ventura di veder nascere un altro universo e altra vita e altre storie e altre terre. E poiché il tempo pulsante è infinito, infinito sarà lo spazio che navigherò".

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