Cantare, perchè?
In questi giorni siamo inviati a partecipare a flash mob - rigorosamente a distanza - nelle forme più disparate: cantare, esporre striscioni, applaudire, fare aperitivi in videochiamata di gruppo. Tutte forme di incontro virtuale che sostituiscono il nostro bisogno vitale di contatto fisico.
Voglio soffermarmi sull'invito a cantare dai propri balconi o all'interno di casa perchè da piu' parti ho letto critiche mosse in tal senso.
E' vero non c'è da stare allegri in questo periodo che si prevede lungo, c'è poco da ridere ma non dobbiamo leggere questa manifestazione come un "canta che ti passa".
Da sempre l'uomo nei momenti di paura, angoscia, nostalgia, desolazione ha cercato di esorcizzare le sue emozioni nel canto : gli schiavi sopravvissuti alla tratta e venduti in America, i soldati con la loro gioventu' mandati in guerra senza spesso sapere contro quale nemico combattere, gli Ebrei nei campi di concentramento e nei ghetti componevano musica e cantavano, le mondine nei campi di riso, persino i Mille partiti da Quarto per combattere il governo borbonico cantavano nel lungo tragitto che li avrebbe portati in Sicilia.
E che dire degli Alpini? I "miei" alpini, l'ho dichiarato: sono orgogliosamente bergamasca, e non posso non pensare ai cori degli alpini bergamaschi che non mancano in nessuna delle adunate che si tengono su tutto il territorio italiano.
Ecco proprio ai bergamaschi rivolgo questa mia riflessione: cantare è dare calore e coraggio, cantare è cercare di rimediare alla tristezza, cantare è pensare che prima o poi tutto ha una fine, cantare è ribellarsi all'impotenza di non poter fare di piu', cantare è urlare a squarciagola che siamo tutti vicini e uniti anche se distanti, cantare è lodare la forza, cantare è ammirare la tenacia, l'operosità, cantare è onorare le vittime, cantare è oggi piu' che mai sentirsi UNO.
Ciascuno di noi su quel balcone o nell'intimità della propria casa ha avuto un pensiero per questa situazione assurda nella quale siamo chiamati a resistere piu' che mai perchè l'obiettivo da raggiungere è RESTARE VIVI . E quando sarà il momento in cui tutto tornerà a sorriderci, allora sì che canteremo di gioia, ci riabbracceremo e piangeremo liberandoci dal fardello di dolore e sacrificio.
Anche il pianto in fondo è un canto. Ed è il primo e piu' bel canto : quello della nascita.
Auguri a tutti dal profondo del mio cuore canterino.