Anonima Morituri
" In questa vita la cosa più seria è la morte; ma neanche quella più di tanto." Proverbio
Con questo proverbio si apre Piccoli suicidi tra amici di Arto Paasilinna (Ed. Iperborea , genn 2006) , scrittore finlandese la cui capacità di raccontare le vicende anche più tragiche con un'incredibile vena di umorismo, ho conosciuto leggendo un altro suo testo: L' Anno della Lepre .
L' Anonima Morituri è la curiosa associazione che si viene a formare ad Helsinki in seguito ad un Seminario di aspiranti suicidi che da ogni parte della Finlandia hanno risposto ad un annuncio sul giornale. Si ritroveranno insieme su un autobus chiamato la Saetta della Morte alla ricerca di un luogo dove poter porre fine alla propria vita. Questo è l'obiettivo che accomuna un colonnello in pensione, una vicepreside, un imprenditore fallito, un guardiacaccia, un cameriere, una casalinga maltrattata dal marito e altri disperati come loro che dei guai, dei malesseri, dei fallimenti della propria vita ne hanno decisamente abbastanza o più semplicemente non vedono nulla per cui valga la pena vivere.
Il tema scelto da Paaslinna non è dei più simpatici ma il talento dell'autore sta nel rendere anche questo argomento un concentrato di humor, sarcasmo, ironia tanto da trasformare il Grand Tour - così lo chiamano gli aspiranti - in un manifesto alla vita. Ne sono naturalmente inconsapevoli i personaggi del libro ma questo è quello che accadrà. La morte è una cosa seria recita il proverbio ma bisogna saperci trattare, negoziare e volendo, farsene beffa.
Le scene descritte, i luoghi, i personaggi sono così bel delineati dall'autore che sembra di essere a bordo di quell'autobus fantastico che attraversa l'Europa alla ricerca del posto "migliore" per morire. Come se la morte meritasse il posto giusto, il momento giusto , che guarda caso non si troverà mai.
Ed è la continua ricerca che li porterà a vivere avventure incredibili, li farà emozionare, li dividerà e riunirà, li renderà solidali, complici, uniti non solo nell'obiettivo ma nel voler "sopravvivere " sino a quando sarà il momento giusto per buttarsi nelle braccia della morte, ammesso che Lei , la morte, si faccia trovare pronta ad accoglierli.
E fino alla fine questo non si sa.
L'abilità di Paasilinna nel descrivere luoghi e personaggi porta inevitabilmente il lettore a vedere le immense distese di neve della Finlandia , a sentire i rumori della natura nelle notti in cui non trovando posto per dormire vagando di paese in paese i nostri si accampano intorno ad un lago, in un bosco, nei campi, ad annusarne gli odori. Ci si sente immersi in quei luoghi e altrettanto ci si sente vicini agli stati d'animo dei personaggi ad un tratto combattuti tra il voler proseguire e il voler riprovare a vivere.
Ed è in questo riprovare che ho trovato il senso della mia lettura: è dentro di noi che va trovata la chiave per riprovarci ma è la forza di condividere il nostro disagio, di cercare gli altri, di confrontarsi che può' dare un altro senso al nostro viaggio. Non è detto che la Saetta della Morte debba necessariamente portarci dove avevamo pensato di arrivare, il viaggio è pieno di variabili, sorprese, ospiti inattesi e quello che ci sembrava giusto fare forse non lo è più.
" I Morituri Anonimi si separarono al Capo Fim do Mondo e se ne andarono ognuno per la sua strada. Quasi tutti erano vivi e con l'intenzione di restarlo."
L'intenzione, quello fa la differenza.
Ps : anche se ho spoilerato- ma non del tutto - leggete questo romanzo...c'è da morir dal ridere. Ops!