Riavremo ogni cosa...
Dice...
A questa frase secondo me manca un punto interrogativo finale. Non è il mio proverbiale pessimismo che bussa alla porta ma una riflessione che sto facendo da giorni.
Dopo questo periodo buio di assenze, di silenzi imposti, di distanze da rispettare, di camminate da non poter fare, di mani e occhi che non puoi toccare e guardare, di abbracci negati, di baci non dati, di persone con cui parlare al di fuori di uno schermo rettangolare, di cuffie da mettere, di microfoni e connessioni che vanno e vengono...ecco alla fine di tutto questo riavremo TUTTO.
E ci sarà servita la lezione? Certo chi già prima apprezzava quel che aveva lo farà in misura maggiore ma per tutti gli altri la spinta emotiva data dalla segregazione, la solidarietà esplosa di balcone in balcone ci dimostreranno che il bisogno realmente aguzza l'ingegno?
Se guardo il mondo del lavoro direi che questa è stata l'occasione per capire che siamo a livello digitale anni luce indietro ma ci stiamo impegnando a fondoper rendere tutto piu' fluido e smart. Stiamo anche affrontando a livello sociale e politico tematiche neanche troppo nascoste sinora: l'importanza strategica di alcune imprese, la necessità di valorizzare a livello contrattualistico talune professioni, l'essenzialità di rispondere alle esigenze sociali in modo esaustivo e non lasciare tutto al volontariato o alle piccole associazioni locali. Le piccole realtà imprenditoriali hanno scoperto (finalmente) il mondo del delivery e del commercio online, le grandi marche tessili e non solo hanno convertito la produzione ( beata creatività). A livello culturale è un fiorire di palinsesti online, di musei, librerie e biblioteche disponibili online h24 ( in un mondo ideale non dovrebbe già essere così?) e chi piu' ne ha piu' ne metta. Bene, bravi, bis !
Ma a livello umano quale eredità ci lascerà questa esperienza? Ho timore che la variabile tempo andrà diluendo come in un acquerello il colore del senso di comunità, riemergeranno gli egoismi dell'orticello da coltivare in proprio, del mio e del tuo - e in questo i recenti comportamenti di alcuni paesi europei dovrebbe far pensare - , del "io ho piu' bisogno di te", torneranno i tempi degli scontri tra partiti per chi aveva la soluzione in tasca anche se a onor del vero non mi pare siano mai sopiti, insomma "l'anormalità della normalità".
Una cosa è certa: ne usciremo cambiati. Qualcuno si alzerà e camminerà su due gambe, qualcun altro continuerà a strisciare per terra.
Ci vediamo prossimamente...fuori da questi schermi!