Alice io & le vocine

16.06.2020

Da un paio di anni mi prendo cura di una bimba, Alice, o forse a pensarci bene è lei che si prende cura di me.

Comunque sia, il tempo che trascorriamo insieme è pieno di giochi, merende, salti, balli, travestimenti - sì anch'io mi travesto lo confesso - pennarelli, carta, forbici, Play doh, costruzioni e letture.

Quando la piccola ha un libro nuovo o quando ci vogliamo rilassare un po' o meglio ancora quando mi fermo da lei la sera, con un che di complicità ed un piglio autoritario, Alice prende il libro, me lo mette tra le mani e: "Cristina leggiamo questo, mi fai le vocine?"

Ecco, le vocine. Ogni personaggio della storia sia esso umano o animale deve avere una vocina. A volte quando la storia è lunga mi confondo e lei se ne accorge.

Non sono ammesse distrazioni con i bambini e questo mi riporta alla frase di partenza: "è lei che si prende cura di me". Mi spiego meglio, capita spesso di arrivare da lei con la testa piena di pensieri e l'animo un po' confuso. Come varchi la soglia ti accoglie con un sorriso e nemmeno il tempo di cambiarti che esordisce con " Dai andiamo a giocare!" E lì non c'è pensiero che tenga, devi fare il vuoto, concentrarti e far scattare quello strano meccanismo che dai 52 ti porta ai 5 anni. E quando sei un pirata devi essere un pirata, una preda o un cacciatore, una principessa o la commessa del negozio di vestiti e attenzione perché quando leggi devi essere proprio quel personaggio, non puoi solo leggere.

Lei mi aiuta ad immaginare, a creare nuovi scenari, a non usare troppi schemi logici nelle situazioni, la coperta gialla può' essere la sabbia e nel piattino può' esserci veramente la pizza e non un'accozzaglia di pongo colorato.

La sera al rientro a casa rimetto sulle spalle i miei anni, faccio la conta dei muscoli di cui ignoravo l'esistenza, richiamo all'appello i pensieri ma per una manciata di ore sono stata in tanti mondi diversi, con tutte le vocine del caso e come dice Alice : " Sai Cristina quando fai le vocine mi fai sempre tanto ridere", ripagandomi così a sua insaputa della fatica.

E in fondo è di questo che abbiamo bisogno: ridere con il cuore, gli occhi e la bocca. Basta poco che ce vo'?  Ve la faccio una vocina?

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